Lo chiamavano ... Bolan (di M. Assunta Torre)



Lo chiamavano Bolan, ma si chiamava Giuseppe (Geppo) era nato a Gorfigliano in località "Grotta" nel lontano 1867, da una famiglia detta "i Conti" ed era fratello della mia bisnonna Susanna. Da ragazzo andò con suo padre a lavorare in Corsica dove il lavoro era duro e il cibo scarso. Un giorno,successe che la moglie del padrone, che si chiamava Tinta, morì all'improvviso. Come era usanza in quei luoghi, oltre alla camera ardente fu allestita una lauta cena. Furono chiamate anche le "piagnone", donne che pagate facevano scena con pianti e lamenti.
Il padrone, anzi il vedovo, invitò a questa cerimonia i suoi dipendenti fra i quali Geppo e suo padre e altri gorfiglianesi, che andarono non prima di avere indossato il vestito buono.
Ma il ragazzo, nel vedere quell'usanza strana, si mise a ridere. Il babbo non voleva fare brutta figura, così, non visto gli mollò un ceffone. Geppo, dal dolore, passò dal riso al pianto in un momento. In quell'istante entrò il padrone che vedendo il ragazzo in lacrime chiese: "Cosa c'è Giuseppe?" e il babbo pronto rispose: "Piange anche lui per la povera Tinta". "Bravo", disse il padrone abbracciandolo, vieni a tavola accanto a me. A Geppo, seduto accanto al padrone gli furono servite le migliori pietanze e lui data la fame arretrata mangiò tutto ciò che passava, ma a testa bassa, se no gli veniva da ridere. Per una volta , come si dice a Gorfigliano, "sera cauato la greispa" (riempito lo stomaco). Da questo episodio, nacque il detto, per chi è di pasto forte, "Sei un Bolan!", detto che da quel tempo è giunto fino a noi riportato da altri gorfiglianesi che lavoravano in Corsica.

M. ASSUNTA TORRE

1 commento:

  1. Bella questa storia, l'hai così ben raccontata che mi vedo la scena come se l'avessi qui davanti agli occhi! Che bel ceffone gli ha mollato....po'ro Geppo!

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