Da qualche tempo è emersa nuovamente una forte diatriba sui social - talvolta affrontata con toni forti ed offensivi - riguardo alla lavorazione delle cave marmifere. Da una parte gli "ambientalisti", dall'altra chi con questo lavoro campa mantenendo le proprie famiglie: i cavatori.
N.B. abbiamo virgolettato ambientalisti perché non è detto che un cavatore non
possa essere ambientalista. Un cavatore è cavatore perché è la sua unica fonte di sostentamento; è un cavatore perché il mondo del lavoro, che attraversa una delle più grandi crisi della storia, non gli permette altro che alzarsi ogni singola mattina all'alba per far ritorno la sera all'imbrunire, togliendo così tempo prezioso alle proprie vite e a quelle dei propri familiari. Un cavatore è cavatore per necessità.Vogliamo affrontare questo argomento, per aprire finalmente una discussione seria su questo nostro giornale, abbandonando commenti di bassa caratura e le offese lette in questi giorni sui social.
Chi ci legge da alcuni anni ci conosce bene e conosce altrettanto bene le nostre posizioni: siamo ambientalisti, siamo contro il capitale, non amiamo i padroni e tutto ciò che crea plusvalore, ma quello sulle cave è un argomento davvero delicato dove bisogna ragionare capillarmente, in ballo c'è il futuro di numerosissime famiglie.
Si parla spesso di agricoltura, turismo, come soluzioni lavorative; ci piace essere concreti, tutto ciò al momento non è attuabile. Nella nostra zona non esistono strutture che facilitino il turismo e non abbiamo le condizioni ideali per affrontare un percorso agricolo che possa soddisfare il fabbisogno occupazionale.
La manifestazione svoltasi a Carrara il 4 gennaio è degna di nota, ammirevole, chi di noi può essere felice se le nostre montagne vengono in qualche maniera stuprate? Nessuno, significherebbe essere degli stolti; siamo nati su queste montagne.
Quello che ci ha fatto riflettere e ci ha dato l'impulso di scrivere dopo molto tempo un articolo sul nostro giornale, è stata la faciloneria con cui alcuni "ambientalisti" hanno affrontato l'argomento, denigrando talvolta il nobile mestiere del cavatore.
Risulteremo ripetitivi, ma in questo caso è fondamentale: siamo anticapitalisti, ambientalisti e ci schieriamo indiscutibilmente dalla parte dei lavoratori (come lo siamo per quelli dell'Ilva, dell'Alcoa della KME e di tutto ciò che riguarda la salvaguardia e il diritto dei lavoratori).
Dal nostro punto di vista e sopratutto dal punto di vista di chi è cavatore, benvengano soluzioni alternative, tutto ciò significherebbe rendere la vita di questi lavoratori più semplice, meno impegnativa, meno faticosa, meno rischiosa.
Come già detto, il nostro obiettivo è quello di aprire una discussione sull'argomento dando la possibilità a chiunque di proporre soluzioni serie.
Tra l'altro, come ben saprete, conduciamo una trasmissione radiofonica dal titolo RADIO AUT che va in onda, in diretta ogni giovedì alle ore 21:00, dalle frequenze internettiane di Radio Music Lab (il programma riprenderà il 23 gennaio) e ci promettiamo tra due settimane di affrontare questa tematica.
Trovate soluzioni, ma non toccate i cavatori!
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