Intervista con il tessitore Culiceto: Marcello Ferri

Breve intervista con Marcello Ferri, uno dei massimi esponenti dei natalecciai di Culiceto, nonché il tessitore ufficiale. Essere tessitore vuol dire dar vita, forma, anima, al Nataleccio. Vuol dire intrecciare con maestria materiale vegetale del sottobosco riuscendo a costruire un perfetto cilindro di dimensioni abnormi. Con la promessa di Marcello, di fornirci al più presto una sua poesia da inserire nell'iniziativa "Scrivi qualcosa su Gorfigliano", vi lascio a questa lettura.


In primo piano Marcello Ferri, alle sue spalle Marcello Vanni e Tersitti Marco (a destra)


Chi è Marcello? Quali interessi ha? che tipo di musica ascolta?

Sono Marcello Ferri, ho 51 anni, faccio il cavatore da quando ne avevo 17, e continuo a farlo ancora con passione.
I miei interessi sono vari e spaziano dallo sport alla cultura e alla musica.
La musica mi piace in generale, ascolto, o per meglio dire, ho tutti i vecchi LP ed i nuovi CD di Francesco Guccini.




In questa intervista voglio riuscire a spaziare il più possibile nel personaggio Marcello, considerando che tu abbia moltissime passioni e che fai parte di svariate associazioni paesane. So per certo che ami scrivere poesie, tra l'altro molte di queste le conservo gelosamente. Sì, perché quando la mia Inter perdeva, tu ti presentavi nel mio Bar e ne appendevi una sopra lo specchio, sotto gli occhi di tutti i clienti, creando così un modo per farmi deridere nell'arco di tutta la settimana. Da che cosa nasce questa tua passione per la poesia? 

La mia passione per la poesia non so spiegare come è nata, so solo che ogni tanto sento il bisogno di scrivere, così sono più rilassato.




Passiamo adesso al tuo ammirevole impegno nelle associazioni paesane. Se non sbaglio partecipi all'importantissimo volontariato della Misericordia e dei Donatori di Sangue: che cosa significa per te fare volontariato?

Fare volontariato è donare un po' del proprio tempo al bisogno di chi purtroppo è in una spiacevole situazione.




Sei anche conosciuto per la tua enorme passione al Nataleccio. Un impegno che si ripete ogni anno, e dove non perdi mai occasione di partecipare. Che cosa è cambiato nell'arco degli anni nella costruzione dei natalecci?

Penso che non sia cambiato gran che nell'ambito dei Natalecci, c'è ancora come tanti anni fa quando ho cominciato, la grande passione e l'agonismo che lo caratterizza.




Sei il tessitore di un importante rione, quello del Culiceto, un incarico non da poco. La posizione del Nataleccio è favorevole da un punto di vista strategico, ma assolutamente sfavorevole per la sua costruzione, considerando che si possa osservare da qualsiasi angolazione, pertanto bisogna fare estrema attenzione nel costruirlo su qualsiasi fronte e non farlo risultare perfetto solamente "faccia vista". Credi che questo riesca a penalizzare il lavoro di un tessitore?

Penso che la posizione del Nataleccio di Culiceto sia la migliore, e non credo che possa penalizzare il lavoro del tessitore, perchè anzi è uno stimolo in più per fare un ottimo lavoro e credo che  tutti i tessitori ci invidiano, perché non possono misurarsi in questo.




E' risaputo, il tuo Nataleccio è posizionato sopra un colle dove l'accesso è possibile solamente a piedi, un' immane fatica per te e tutti gli altri riuscir ogni anno a costruire un'opera che sovrasta il paese. Non credi però che questo sia frutto di soddisfazione e riesca a mantenere ben salde le radici di questa tradizione dove trattori o altri mezzi a motore non venivano utilizzati? 

La nostra posizione è anche scomoda, lontano da strade percorribili con i mezzi a motore, quindi la fatica per la costruzione è tanto di più che in altre zone, ma è senz'altro anche più stimolante e appagante.




Hai trasmesso questa tua passione nataleccistica anche a tuo figlio Luciano, credi che anche lui voglia diventare un tessitore?

Se mio figlio un giorno seguirà le mie orme, non posso saperlo, spero di si, ma intanto lo vedo impegnato lassù a faticare con tutti gli altri.




Bagno-Culiceto, "acerrimi nemici" di questa bellissima tradizione, da un mio punto di vista, quando terminerà questo campanilismo terminerà anche l'interesse verso il Nataleccio, è anche per te così?

Non credo, perchè il Nataleccio non è solo la sfida Bagno-Culiceto, ma è il ritrovarsi insieme a fare qualcosa in cui il collettivo divide le fatiche, i meriti, e le sconfitte.




Che cosa vuoi dire ai tuoi "nemici" del Bagno?

Ai miei "Nemici" del Bagno voglio dire: "Non avete possibilità di superarci, lasciate perdere". Però voglio anche dirgli di continuare perché non c'è soddisfazione a vincere troppo facile.




Ti ringrazio Marcello per questa intervista, saluta i tuoi paesani gorfiglianesi.

Adesso un saluto a tutti i Gorfiglianesi. Orgoglioso d'ess'ro d'Gurfig'an mou e sempro.


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