Dialogo con Eugenio Tersitti. Come poter perdere una simile intervista?

Davvero una bellissima intervista quella che ho affrontato con Eugenio Tersitti. Non condivido nemmeno una virgola alla sua seconda risposta, del resto lui ha un pensiero politico all'opposto del mio, ma credo davvero che interviste di questo calibro possano soddisfare molte curiosità e discorsi da Bar dei gorfiglianesi. Persona evidentemente preparata, dove la propria passione politica è stata trasmessa da uno dei migliori uomini che ho conosciuto nella mia vita: Franco Tersitti.
Eugenio si dimostra mai banale ma ben consapevole di tutto ciò che dichiara, del resto stiamo parlando di un personaggio che ha esperienza politica già da quando era ragazzo, e lo scopriremo in questa imperdibile intervista.






Sei cresciuto a pane e politica, dal P.C.I al PDS, DS e infine PD. Indiscutibilmente sempre coerente: che cosa c'è stato in questa lunga mutazione che non condividi? 

Sono cresciuto in una famiglia dove è innato (grazie a mio Babbo), il senso della giustizia, sempre e a qualsiasi condizione, dove non si riconosce altro potere se non quello delle idee e delle istanze giuste, dell'indipendenza e di un certo senso di ribellione al “potere”. Di lì il passo ad aderire ad un partito che rappresentava il sovvertimento totale rispetto al potere costituito è stato breve, appena diciottenne presi la tessera del P.C.I.! Era l'unico modo di contrapporsi, sia a livello locale che nazionale alla “cappa” del potere socialista e democristiano, quel potere fatto di logge massoniche, contiguità con la mafia e parte della chiesa corrotta, servizi segreti deviati, potentati locali che facevano affari per loro e per i loro familiari o clan. Mi chiedi cosa non mi è piaciuto in questa mutazione? Io ho aderito ai cambiamenti pensando ad un progetto politico che portasse il mio partito verso il modello delle socialdemocrazie nordeuropee, ma ad oggi posso dire che invece di proporci di correggere i difetti degli altri ci siamo limitati ad adeguarci ai loro modi peggiori e diventare sempre un po' meno di sinistra. Con un'immagine..... per prendere i voti dei cosiddetti centristi, invece di convincerli della bontà delle nostre istanze abbiamo sposato le loro. Non condivido che il partito sia diventato un comitato elettorale, che non ha anima ne' idee da promuovere con al fondo un ideale di sinistra, conta solo vincere, a qualunque condizione e inglobando qualsiasi personaggio senza un minimo di spirito critico. Tanti dei nostri amministratori, locali e nazionali potrebbero tranquillamente essere in lista con il centrodestra e fare le stesse cose da quella parte e non se ne accorgerebbe nessuno, poi la commistione tra amministratori ed aziende che spesso genera i fenomeni di corruzione diretta ed indiretta che ben conosciamo.Il fatto che oggi chi si avvicina al mio partito lo fa mosso da voglia di emergere e far carriera con i relativi vantaggi, non esiste uno spirito solidaristico, è un modo come un altro per affermarsi e non per affermare idee e principi. Questo e molto altro non funziona, ma io spero sempre che si possa cambiare, almeno in parte....





Come è stato possibile, sempre dal tuo punto di vista, trasformare il Partito di Gramsci, Tresso, Bordiga, un Partito Comunista Rivoluzionario alla sua nascita nel famoso congresso di Livorno, in un partito borghese che lo porrebbe come primo nemico politico di quello stesso nato nel 1921? 

I partiti ed anche le loro idee non possono rimanere immutati rispetto ad una società che cambia, il partito di Gramsci a cui ti riferisci, ci ha dato le basi ideali ed intellettuali per sviluppare un'idea sempre nuova di sinistra. Già Berlinguer aveva fatto notevoli passi in questa direzione, ed allora era contestato per questo dagli stessi che oggi lo osannano. Essere di sinistra significa essere progressisti ed aperti ai cambiamenti, altrimenti si diventa conservatori di sinistra o ancora peggio degli integralisti. Nella mia breve storia amministrativa, le posizioni più intransigenti e conservatrici le ho incontrate, purtroppo, proprio nei “compagni” dell'estrema sinistra, considerare il pubblico impiego come lo scaricabarile di tutte le clientele per assumere amici e sostenitori, difendere i piccoli ed ingiusti privilegi de certe posizioni. Un esempio, io penso di avere ben chiari gli ideali di sinistra, ma nei casi che spesso vediamo di pubblici dipendenti che vengono presi a farsi timbrare il cartellino mentre non sono al lavoro, o altri che fanno atti di vera e propria appropriazione di denaro pubblico, vorrei si potesse mandarli immediatamente e definitivamente a CASA!!! come avviene nel privato, invece ci si limita a cambiarli di ufficio.La sinistra secondo me ha sempre sbagliato in questo, scambiare il permissivismo per diritto, ed allora ecco nascere e crescere i carrozzoni pubblici, per le assunzioni e gli appalti che servono ad alimentare il sistema, SEVERA, GAIA, CONSORZI DI BONIFICA ecc ecc. A questo hanno contribuito i sindacati, spesso difendendo posizioni e situazioni indifendibili, salvo poi chiudere entrambi gli occhi verso gli”amici”, per poi diventare in sostanza anche loro, luogo di tutela del “loro” posto di lavoro....e poco altro. Per ultimo dove la sinistra ha sbagliato di più, è stato secondo me  nella scuola, una scuola selettiva, meritocratica, dove chi è più bravo va avanti e viene sostenuto, è quanto di più democratico si possa avere, i “diplomifici” di adesso servono solo a tenere il livello al ribasso dove vale più o meno lo stesso il diploma di un ragazzo con un buon percorso scolastico in una scuola pubblica come uno “comprato” ad una delle varie scuole paritarie dei “due o tre anni in uno”. Chiaro che poi se tutti hanno una qualifica di eguale livello i posti migliori andranno ai figli di chi ha posizioni più rilevanti.Come diceva Berlinguer, chi è di sinistra deve studiare e lavorare di più e meglio, non pretendere scorciatoie!





Indubbiamente un partito borghese il tuo, e lo dimostrano le politiche affrontate in tutti questi anni: non credi che con l'avvento renziano, il tuo partito sia retrocesso ancora di più sul piano di una politica di sinistra? 

Come saprai non sono “renziano”! Ma gli riconosco il diritto di governare il partito avendo vinto le primarie, di contro però vorrei che le posizioni contrarie come la mia potessero trovare nel partito un loro spazio, ora sullo slancio del renzismo non è così e chi è in disaccordo viene visto come un sabotatore. Sinceramente non mi piace questa tendenza al “pensiero unico”, poi ci sarebbe da capire qual'è il “pensiero”! Ma confido che dopo una fase di innamoramento che naturalmente dovrà scemare, si potrà tornare a DISCUTERE. Di certo adesso c'è rimasto quasi niente di sinistra! Prevale la logica del posizionamento per ottenere posti  e vantaggi. Come si dice però....il tempo è galantuomo!!!





Renzi aveva promesso innovazione all'interno del Pd, ma poi nella nostra terra ci ritroviamo ancora una volta a che fare con Mariani e Marcucci. A quale tipo di cambiamento si riferiva Renzi?

Condivido il fatto che il cambiamento di Renzi per ora sia solo nelle carte ed ancora di più nelle chiacchiere, sia nelle persone che nei metodi. Non solo nei ruoli di maggior rilievo, senatori, onorevoli ecc, ma anche nelle amministrazioni locali è stato fatto addirittura un passo indietro, sono rientrati dalla finestra i vecchi socialisti e democristiani, o i loro discendenti, che erano per poco tempo usciti dalla porta, se noti bene i cognomi di chi si alterna sono gli stressi di 30 anni fa, nessun ricambio! E di lì passerebbe il vero cambiamento! Ma sembra che ci sia una sorta di convenzione....o qualcuno di loro o nella ipotesi peggiore qualcuno che li garantisca!





Sei stato a un passo dalla candidatura come sindaco nella lista di centrosinistra, che cos'è che non è andato per la tua nomina? 

Questa domanda mi permette di chiarire a dovere un po di fraintendimenti ed inesattezze.
La premessa è nelle riflessioni precedenti, la mi appartenenza da sempre ad un partito ed ai meccanismi che ne determinano le scelte. Su questa base, sollecitato da molti paesani e non solo, anche per iscritto. Per non dare impressione di disimpegno o disinteresse, e ritenendolo un atto quasi dovuto dal consenso che avevo riscosso nelle due precedenti elezioni provinciali, ho dato disponibilità al mio partito locale ad una eventuale candidatura,naturalmente se il partito fosse stato in accordo! Questo nel mese di febbraio (i tempi sono importanti). Al tempo stesso si era manifestata l'intenzione di candidarsi dell'attuale sindaco Poli Nicola che ne ha dato informazione al partito in questi termini, sentendo l'esigenza di dover formare una sua lista per dare continuità al lavoro svolto negli anni precedenti dall'amministrazione Davini, ed avendo di questo da circa un anno informato alcuni nostri compaesani in una cena che si era svolta a Piazza al Serchio, dove tutti hanno convenuto fosse la soluzione migliore ed avendo ricevuto questa lista  l'appoggio dell'attuale vicesindaco per una sua candidatura in quella e solo in quella, qualora il partito avesse dato il suo appoggio a questa lista ne avrebbero avuto piacere, altrimenti avrebbero comunque continuato la loro strada formando la lista in alternativa a quella eventuale del PD o del centrosinistra. A quel punto capirai che restavano poche scelte, far votare il partito in una consultazione interna dove forse avrei anche potuto spuntarla di qualche voto ma che poi avrebbe portato ad una lacerazione insanabile con una parte dei compagni di partito nonché compaesani in contrasto ed a lavorare nel campo avverso, oppure, come ho scelto di fare, evitare a tutti, me compreso, una seria di inimicizie (così poi sarebbe finita) una divisione del centrosinistra (se così si può chiamare) e rischiare di regalare il comune alle destre (allora non si sapeva che non avrebbero fatto la lista). In poche parole appena mi sono reso conto che non c'era un consenso, non dico unanime ma almeno largamente maggioritario se non altro tra i paesani lì presenti, ho preferito lasciar perdere, ho sempre una cattiva impressione di coloro che devono esserci per forza, spesso nascondono altri interessi ed ambizioni piuttosto del bene comune, e per togliere ogni incertezza ho dato spazio. Credo tutto molto più semplice di quanto si è vociferato!
La cosa che però più mi ha lasciato perplesso è che in tutte quelle discussioni sulla probabile candidatura mia o dell'altro, nessuno abbia chiesto cosa uno o l'altro avesse in mente per il nostro comune, idee, progetti ecc. si è parlato solo di.....chi sta con uno e chi con l'altro.......questo credo renda la misura del livello a cui è scesa la politica.






Su quali punti centrali e di priorità assoluta, naturalmente ci stiamo riferendo se tu avessi potuto rappresentare il comune di Minuccianno, avresti basato il tuo mandato? 

Sulle idee su cui sviluppare un mandato amministrativo servirebbero ore e pagine.
La premessa è che il nostro è un comune molto ricco rispetto ai nostri vicini grazie ai canoni delle cave e della frantumazione del marmo, di qui in poi servono solo le idee e non è detto che si debba trattare solo di opere in cemento.
C'è e ci sarebbe, secondo me, molto da cambiare, Servirebbe ridare slancio in tutti i settori, mantenere e magari migliorare il dato demografico, facendo in modo che nuove famiglie vengano da noi con strutture anche pubbliche con canoni di affitto agevolato e se possibile anche gratuito. In particolare andrebbe rivalutato il ruolo del nostro paese, è innegabile che a dispetto del numero degli abitanti sia il paese che più è stato sacrificato in questi anni. La segheria è un posto fantastico ma ridotto com'è serve solo per far passare la Madonnina e fare qualche bombolone, grazie all'impegno dei volontari che comunque lo mantengono vivo con sacrificio personale. Servirebbe un  progetto riqualificante, incentivare, (MA DAVVERO) qualche giovane o piccola cooperativa ad intraprendere nel settore dell'agricoltura, allevamento o agriturismo, anche se non come fonte primaria ma come integrazione al reddito, trovare in modo deciso, anche scontrandosi con altri enti, forme di detassazione o alleggerimento per chi vive da noi, sull'acqua, sui rifiuti, sulle varie tasse comunali. La vicenda del Villino da l'idea di cosa vuol dire avere un progetto! Lì si poteva fare qualsiasi cosa, un ricovero per anziani, edilizia popolare o altro, si è preferito venderlo, a pochi euro pur di non averlo “tra le scatole”......in questi casi si misura la forza delle idee e dei progetti, ed anche il cuore se permetti!
Rendere l'amministrazione pubblica trasparente! Concorsi, assunzioni, bilancio comunale nel dettaglio spiegati al pubblico per far capire dove finiscono i loro soldi. Merito in tutte le scelte,avanti i più bravi e meritevoli indipendentemente da appartenenze, Chi rappresenta il pubblico, dipendenti ed amministratori, è un DIPENDENTE della gente ed a loro deve render conto di tutto, anche con la giusta educazione.
E poi giovani amministratori con idee innovative......Serve cambiare, metodo e passo.
Non ripeto il solito slogan della trasformazione in loco del marmo ormai abusato e che ci ha portato ad avere dei bacini marmiferi praticamente inoccupati, con i nostri paesi che sono dei dormitori per andare a lavorare fuori. Anche qui idee e progetti ma da chi conosce la materia.....







Consigliere provinciale ormai da molti anni, da un punto di vista istituzionale, come vedi Gorfigliano nel futuro? 

Impegnativa.....con il cuore spererei bene, ma bisogna essere realisti!
E' un paese, il nostro, che ha perso slancio, riconosce difficilmente i meriti, (per togliere i denti serve un laureato in medicina, per pilotare un aereo un brevetto, per dirigere una azienda titoli, esperienza e capacità dimostrate!!!) ognuno pensa spesso solo per se' senza capire che in una barca che affonda non ci sono posti privilegiati.
La vicenda della cooperativa ne è stato l'esempio e forse il canto del cigno. Era impensabile in anni passati, che arrivasse un imprenditore privato, prendesse una concessione comunale e si permettesse di scegliere tra dipendenti i buoni ed i cattivi lasciandone a casa una parte con famiglie a carico diciamo quella meno controllabile...e nel silenzio totale tutti accettassero di tornare al lavoro con i loro compagni a casa, ed il paese accettare questo scempio. Se partiamo da questo, ma si potrebbero fare altri esempi, ci sarebbe da stare poco allegri. Per fortuna però la nuova generazione, quella degli attuali trentenni, sembra, e qui ha contribuito l'istruzione, più affiatata ed ispirata. Facendo leva su questi, stimolandoli e responsabilizzandoli, sono convinto potranno uscire cose interessanti ed il futuro essere meno nero di quanto appaia.






Come vedi il tuo futuro politico? Ci sarà la possibilità di vederti capolista nelle prossime amministrative del comune di Minucciano? 

Non ho la più pallida idea riguardo un mio eventuale futuro amministrativo, nel partito faccio parte della segreteria provinciale e lì porterò avanti le mie idee. Per quanto invece riguarda il nostro comune vediamo la nuova amministrazione come lavorerà, non è importante il nome di chi amministra ma le cose che fa. Ritengo difficile però che si possano verificare le coincidenze per una mia candidatura, ci sono altre e più qualificate personalità che possono ambire e far bene.






Qual'è stato il politico, escludendo Berlinguer, che ti ha ispirato, e ti ha messo in condizione di seguirne la linea politica? 

Non voglio citare grandi nomi che comunque ci sono, ma dico....Mio babbo!
Mi ha insegnato e trasmesso la passione per la politica, a non chiedere favori e dovere niente a nessuno per poter andare a testa alta e manifestare le mie idee liberamente anche in modo brusco se serve, il senso della giustizia, ed il rispetto....per chi lo merita indipendentemente dal suo stato. Cercare di contrapporsi sempre e comunque ad ogni forma di ingiustizia, costi quel che costi!.






Cambiamo letteralmente discorso e buttiamoci nell'aspetto sportivo. Ricordiamo Eugenio Tersitti come grande talento del calcio gorfiglianese, classe da vendere, padronanza della palla come pochi, intelligenza calcistica ai massimi livelli: ricordi un'azione o un gol che ti è rimasta impressa nella mente? 

Mamma mia!!!
mi sembra un po esagerato! Eravamo in diversi in paese in quel periodo che se la cavavano abbastanza, niente di eccezionale intendiamo. Poi col tempo tutti pensiamo di essere stati Zidane o Baggio ma giocavamo in I°, II°, III° categoria, ben altro da chi giocava davvero! Ci esaltavamo un po' ma poi questa era la sostanza. E' un po' il vizio degli Italiani che hanno giocato a calcio esagerare un po' guardando al passato.....erano tutti ad un passo dall'entrare nelle giovanili del Genoa..... (chissà poi perché sempre il Genoa......) poi per qualche motivo tutto è saltato....
Un ricordo un po buffo però c'è. Il Gorfigliano mi aveva  da poco acquistato insieme al Paladini Edoardo dal Piazza al Serchio, riportando a casa due giovani promesse, prima amichevole a San Romano, partita scialba, una delle tante....ma a metà del secondo tempo una punizione da oltre 30 metri, la tiro diretta, prende un giro strano e si insacca all'incrocio.... Tutti sbalorditi ed entusiasti pensando a futuri successi ed ad un acquisto che avrebbe proiettato la squadra chissà dove. Come poi è andata lo sappiamo tutti.......






Che cosa significava per te vestire la maglia Rossoblu del Gorfigliano?

Puoi immaginare.....c'era in paese una grande euforia e partecipazione verso la squadra in quel periodo. Non si parlava d'altro! E poter giocare ed essere sostenuti dai propri amici, parenti e familiari era veramente il massimo. Questa esaltazione ha però portato tutti ad eccedere, a cominciare da noi che scendevamo in campo. E' comunque stata una bella esperienza.






Quali differenze ci sono tra il tuo Gorfigliano e quello attuale (naturalmente mi sto riferendo alla squadra calcistica)? 

Le differenze sono tante, è cambiato il calcio. Non saprei dire se, è questa credo la domanda ricorrente, quella squadra fosse più forte di questa o viceversa. Forse nelle individualità la mia poteva sembrare più forte, anche se calciatori del Gorfigliano di oggi del livello del Billi Gianluca forse non c'erano nemmeno in quella squadra. Ma il Gorfigliano di ora rispetto a noi è una squadra, con intento comune e fatta di amici che remano tutti nella stessa direzione. Noi, ed io credo che sia stato quello l'inizio della fine di quella esperienza, eravamo troppo inquinati da presenze che poco o niente avevano a che fare con noi, gente che giustamente giocava quasi per mestiere, anche se bravi.(non tutti!)  ma alcuni, Colombini e Lucchetti su tutti, veramente di alto livello, anche dal punto di vista umano.
Comunque credo che debbano essere ringraziati i giocatori di questo Gorfigliano, ma soprattutto la parte dirigenziale, Michele Orsi su tutti, che sono riusciti in un vero e proprio miracolo, con un controllo serrato dei costi, senza spese folli, salire fino alla prima categoria facendo di nuovo divertire ed appassionare la gente dopo il disastro che era successo alla chiusura della passata gestione. Dobbiamo  da Gorfiglianesi essergliene grati e rendergliene il giusto merito.






Vorrei proseguire all'infinito questa intervista per spaziare ancora nell'argomento politico, e sono certo che potrei porti ancora 100mila domande di cui avrei sicuramente risposta, ma è giunto il momento di concludere. Sicuramente in futuro ti proporrò altre interviste, ho ancora molte domande da porti. Ti chiedo un'ultima cosa, porgi un saluto a tutti i gorfiglianesi.

Il saluto a tutti i miei compaesani con i loro pregi e difetti, che poi sono anche i miei, è doveroso, con tutto l'affetto che credo di avere dimostrato negli anni. Forse se non fossimo così non saremmo di Gorfigliano. Se lo vuoi in dialetto uso una metafora che tanti conoscono presa da una poesia del Luigi Casotti, sperando che prima o poi ci decideremo tutti insieme a dare un bello strattone un gesto di ribellione per cambiare radicalmente le cose,  (quello che disse il povero “brutto”, con tono che non ammetteva repliche, al prete che voleva accorciare il percorso della processione per accompagnare al cimitero una persona di non elevato ruolo sociale passando per la prima volta dai Novelli)
S'passa d'qui non c'è remissiouna,
s'ha da argirà la pruc'ssiouna......
Eugenio

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