" IL SASSO..."



Un pezzo di marmo. Roccia calcarea buttata lì. Rimasuglio di un blocco lavorato per dar vita a un pavimento, una scala, un rivestimento, chissà. Sì, un sasso messo lì, privo di vita, a sorbire le intemperie, le notti, le giornate, la luna, la nebbia. Un sasso messo lì, a sembrare il niente. Scarto di una produzione forsennata per il profitto di qualche d'uno. Un sasso messo lì, inosservato, privo di interesse, anomalia in un parco meraviglioso. Un sasso messo lì, tradito da un arredo urbano, posizionato proprio difronte a lui, quasi come stesse a dire: "Non sei niente, sono io la comodità! Sono io che riesco ad accogliere in maniera autorevole il fondo schiena delle persone. Sono io che offro ospitalità per pic-nic all'aperto!" Un sasso messo lì, che potrebbe raccontare storie all'infinito. Un pezzo inerme, freddo, ghiacciato, dove nelle torride estati gorfiglianesi trovavamo rifugio; dove a proteggerlo e a proteggerci dagli occhi indiscreti della gente che transitava, giù infondo alla strada, erano le nostre Vespe, i nostri Ciao, i nostri Fifty. Un pezzo di marmo, attorniato da plaid, musica, gente. Uno scarto di produzione che ha contribuito alla nostra socializzazione, al conoscere nuova gente, al nostro primo bacio, alle nostre litigate.  Sasso: strumento a percussione nelle canzoni di Bob Marley, PinK Floyd, Ac/Dc. Pietra: testimonianza dell gioventù gorfiglianese. Lapideo: immobile, svuotato, abbandonato, storia indelebile di Gorfigliano. Roccia che prendeva, e dava vita.









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