Non raccontateci delle fesserie!



"Non siamo un ufficio di collocamento"; "Non c'è spirito imprenditoriale"; "Un vero e proprio piano occupazionale non è materia di spettanza del Comune". 
Ecco alcune affermazioni emerse nelle interviste che ho posto ad alcuni amministratori del nostro comune. 
Non so veramente che cosa dire, rimango disarmato da tale superficialità a quello che dovrebbe essere il primo punto, di priorità assoluta, in un programma politico.
Aspettando ancora la risposta del sindaco Poli al mio articolo Gorfigliano: un paese abbandonato a se stesso , invitandolo tra l'altro a rispondere a queste mie ulteriori valutazioni, voglio mettere in evidenza come la politica in generale abbia condizionato in tutto e per tutto le sorti relative ad un piano che abbia come scopo la creazione di nuovi posti di lavoro, anche nel nostro comune. Come avrete potuto notare, le risposte che ho ricevuto sull'esistenza o meno di un vero piano occupazionale, e vorrei sapere da dove emerge la bufala che tutto ciò non è spettanza dell'amministrazione, a meno che le competenze dei comuni non si siano improvvisamente tramutate in quelle di piccole ditte di giardinaggio pubblico, o a semplici uffici di riscossione tributaria,non esistono. Si continua a parlare, in pieno andamento lineare con la politica in generale, di imprenditori, che nel nostro caso è più corretto chiamarli PADRONI, di investimenti esterni, ma stiamo scherzando? E' come voler sperare di salvarsi buttandosi da un aereo in volo senza paracadute. Credo davvero, a questo punto, che la politica adottata in tutti questi anni non abbia insegnato niente alle amministrazioni, dove i padroni hanno devastato senza alcun tipo di pietà le nostre montagne traendone indiscutibilmente profitto personale, giocando con la vita dei gorfiglianesi, sfruttandoli fino all'ultima goccia di sangue, per poi lasciarli soli, senza lavoro, alla prima difficoltà incontrata. Ma come è possibile, che un PADRONE, possa permettersi di ricoprire una galleria con materiale di scarico, così dal nulla? E' chiaro, e qui condivido pienamente con gli amministratori intervistati, un piano occupazionale non è competenza amministrativa in quanto a dettar le sorti sia lavorative che ambientali  è il potere imprenditoriale tanto sponsorizzato dalle amministrazioni stesse. Bisogna essere concreti, gli stessi lavoratori gorfiglianesi non vedono altra soluzione se non quella di investimenti esterni per mano di PADRONI, lo si è potuto notare con evidente particolarità quando su invito e obbligo dei padroni stessi hanno "scioperato" per opporsi alla chiusura delle cave. Ma dico, non ho mai riscontrato, nella storia del movimento operaio, se non nel caso dei colletti bianchi alla Fiat, uno sciopero dei lavoratori fomentato dai padroni. Nel caso della Fiat, non fu un vero e proprio sciopero, ma una contro manifestazione agli operai scesi in piazza per rivendicare i propri diritti, pertanto l'azione dei cavatori gorfiglianesi di qualche mese fa è da considerarsi ancor più grave. Si difende il lavoro, e non il profitto del padrone come in quel caso.  A questo punto qualcuno potrà affermare: "Davvero facile criticare, condannare, puntare il dito. Dove sono le tue risoluzioni?". Sarà, ma dal mio punto di vista trovo talmente semplice e scontato la creazione di un nuovo piano lavorativo che talvolta mi chiedo come sia possibile che non sia stato ancora messo in pratica quello che sto per descrivervi, e che sicuramente qualcun altro avrà individuato come unica risoluzione. Si sta parlando di nuove concessioni di cave, naturalmente, e guai a pensarla diversamente, mettendole in mano a vecchi o nuovi PADRONI. Non sarebbe molto più semplice che quelle cave rimangano di proprietà del comune e che questo stesso le adoperi esclusivamente per creare lavoro? Mi spiego meglio: cave di proprietà del comune, dove gli investimenti e il pagamento di un degno stipendio per i lavoratori venga ammortizzato con gli introiti provenienti dall'escavazione e dal commercio del marmo. Un degno stipendio; dare il via ad una marea di assunzioni che riesca a risolvere il grave problema di disoccupazione e riesca a mettere in grado i lavoratori di rendere il proprio lavoro meno massacrante dove si potrà progredire verso un azzeramento del PLUSVALORE; riuscire a portare nelle casse del comune nuovi introiti da investire esclusivamente in altre creazioni di posti di lavoro (turismo- filiera marmo- agricoltura) adottando sempre e comunque la stessa politica in funzione di una tutela e sviluppo del lavoro. Si badi bene, qui non si sta discutendo di un profitto di qualche d'uno, pertanto nessuno trarrà vantaggio personale arricchendosi alle spalle dei lavoratori, ma avrà l' unico scopo di poter mettere in grado i gorfiglianesi dell'appropriazione del proprio lavoro. Non venitemi a dire adesso: "Il comune non è un'impresa", la considererei un'ulteriore presa in giro per i cittadini. Sì sono stato un po' superficiale, ma è stato un modo per mettere in risalto che la soluzione esiste e che non è assolutamente vero che un piano occupazionale non è competenza del comune, non prendiamoci in giro! Per qualsiasi approfondimento sulla questione, come già detto superficiale in questo piccolo pezzo, sono sempre a disposizione.

Alessandro Ferri




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