La vera storia di Radio Margherita, dialogo con Michele Torre




Avevo promesso che avrei approfondito la questione di Radio Margerita e così ho fatto. Ho avuto il piacere di avere un colloquio con l'ideatore di questa storica radio gorfiglianese; un colloquio davvero interessante che è riuscito a portarmi mentalmente a quali potessero essere quegli anni nel nostro Gorfigliano. Sì, mi ha portato dentro quegli anni a fronte della mia conosciuta passione per quel preciso periodo storico, dove nelle grandi città gli operai e gli studenti scendevano in piazza per una rivendicazione dei propri diritti, dove fasci e Comunisti si ammazzavano, dove le Br raggiungevano la loro massima popolarità, dove Peppino Impastato affrontò, per mezzo di una radio come quella gorfiglianese, una lotta contro la mafia e la classe borghese. Insomma un dialogo illuminante che questa volta  non traspare solamente da delle pagine di libri, ma dalla voce di chi quegli anni, anche se ben lontano dalle lotte operaie di Torino, Milano e Roma, li ha vissuti. No, non darò vita alla mia classica intervista "domanda e risposta", ma trasformerò questo dialogo in un pezzo tutto da leggere.
Innanzitutto bisogna partire nello scoprire con chi ho interloquito sulla questione Radio Margherita. Credo che davvero sia riuscito a trovare il pezzo forte di questo storico percorso radiofonico, mi riferisco a Michele Torre. Michele ha sottolineato a più riprese la necessità di ascoltare, di avere notizie, di dar voce anche a altri personaggi che hanno contribuito alla nascita di Radio Margherita, questo perché, trascorsi alcuni decenni, i ricordi talvolta sbiadiscono, perdono forma. Devo dire, che io la mia intervista a un altro ideatore di questa radio l'ho inviata alcuni giorni fa, vediamo se avrà voglia di contribuire a un fatto storico, che dal mio punto di vista risulta fondamentale per la conoscenza del nostro paese. Tutto nacque da una rivista, "Ciao 2001", una rivista musicale importante in quel tempo, dove all'interno si poteva trovare di tutto: notizie sulle Band, date dei concerti, curiosità musicali, insomma tutto quello che richiede un buon giornale di quel genere. Michele acquistava ogni singolo numero di quella rivista, a fronte della sua smoderata passione musicale. Amava e ama, i Rolling Stones, Deep Purple, Janis Joplin, Area, Intillimani, Guccini, preferenze musicali in linea con quel tempo e con l'andamento politico d'allora (dal mio punto di vista ottimo gusto musicale). Proprio in quella rivista, nelle pagine finali, cominciò a venir a conoscenza delle prime "Radio Pirata", le chiamavano così le Radio Libere, dove poteva leggere delle strumentazioni che servivano per costruire una vera e proprio radio. Cominciò così ad acquistare le prime componenti: un piatto, un amplificatore, ma non bastava, bisognava riuscir a trovare un sito per la nuova radio gorfiglianese. Ricordiamo, gli anni di cui stiamo parlando erano gli anni '70. Non era disponibile nessun fondo, nessun scantinato, nessun luogo che potesse dar vita a questo bellissimo progetto, finché il Dottor Pancetti, un bel giorno, venuto a conoscenza del progetto, convocò Michele a casa sua. Michele mi ha detto: "ero un bimbetto, così mi feci accompagnare da Piero, e Giuseppe, loro erano più grandi pertanto maggiormente esperti nell'affrontare una discussione con il Dottore" (Piero Pancetti e Giuseppe Casotti). Quello che trapelò da quell'incontro dei tre giovani gorfiglianesi con Jacopo Pancetti fu un accordo, dove il possidente Dottore forniva il sito e un Milione e mezzo di Lire a patto però che la nuova radio prendesse il nome della madre, appunto Margherita. I primi lavori presero il via, la stanza, situata per intenderci meglio dietro il negozio di ferramenta di Mario Casotti, venne isolata con quei cartoncini che usavano tanto in quei tempi dal color violaceo per custodire le uova. L'impianto venne montato e con lo stupore di tutti, Radio Margherita riusciva a trasmettere le sue trasmissioni sin su a Pradarena e fin giù a Castelnuovo Garfagnana. Michele riuscì a scoprire il campo di ricezione affrontando un viaggio a bordo della sua moto, immagino portando con se' una radiolina portatile. Abbiamo detto che le trasmissioni presero vita, era il 1976, e a far trascorrere delle serene giornate ai gorfiglianesi erano i DJ Gino Canini, Roberto Monelli e appunto Michele Torre. Michele conduceva un programma dal titolo "Piatto contro Piatto", una sorta di sfida tra cantanti, band. Il piatto era lo strumento dove venivano adagiati gli LP, pertanto da qui nasce il gioco di parole della sfida tra artisti. Ci possiamo immaginare una sfida tra Rolling Stones e Beatles, oppure Led Zeppelin e Who, e così via. A decretare il vincitore erano naturalmente le preferenze degli ascoltatori. La cosa che mi ha colpito,  portandomi davvero indietro nel mio tempo dove per telefonare bisognava andare dal Gian e la Tilde, dal Clementino o in piazza dal Pellè, e sembra quasi irreale in un mondo come quello attuale dove tutti abbiamo un telefono cellulare, è stato quando Michele mi ha detto che per fare delle dediche, o ascoltare un pezzo preferito, i ragazzi o le ragazze inserivano le loro richieste, scritte su biglietti, in una cassetta delle lettere affissa fuori della radio. Dimenticavo, c'è da sottolineare che Radio Margherita, sempre come dice Michele, fu la seconda radio libera in tutta la lucchesia; "L'altra Radio" era l'unica concorrente di quella gorfiglianese. No, non esisteva ancora Radio Nord Garfagnana, ne' Radio Fornaci One o altre radio locali, Radio Margherita fu la prima in assoluto in Mediavalle e Garfagnana e la seconda in lucchesia. Tra l'altro in "L'altra radio", lavorava Duillio Casotti, il fratello del Beppe, della Katy e della Barbara per capirci meglio, pertanto qualsiasi radio nella provincia di Lucca parlava gorfiglianese. Radio Margherita accompagnò i gorfiglianesi per alcuni anni, ma l'abbandono forzato per motivi svariati sia di Michele, Roberto , Gino, e dove il fondamentale contributo esterno di Giuseppe Casotti, Piero Pancetti e Pietro "il Duro" venne a mancare, Radio Margherita diventò porto franco per ragazzi molto giovani che portò alla definitiva chiusura. Insomma una storia gorfiglianese , quella di Radio Margherita, interessante e davvero coinvolgente. Anni in cui la tecnologia era ai suoi primi albori, dove però la forza, l'impegno, e l'intraprendenza di Michele e i suoi amici riuscirono a costruire qualcosa di significativo e indubbiamente fantastico. Sono davvero felice di aver dialogato con Michele, e lui ha sottolineato più volte di contraccambiare questo mio pensiero dicendomi che il lavoro che sto affrontando con questo piccolo giornale on-line è davvero importante. Grazie Michele per la tua disponibilità nel fornire fatti storici alla nostra comunità.

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