La voglia di scoprire quella che fu Radio Margherita mi ha spinto ad affrontare una meravigliosa intervista con Rossano Pancetti, membro fondatore della storica Radio gorfiglianese. In una sua risposta, ha affermato che rifarebbe da subito quella che è stata Radio Margherita. Incrociando le dita, voglio anticipare, proprio a Rossano e a tutti i gorfiglianesi che non siamo molto lontani dal riavere, a distanza di quasi 40 anni, la nostra radio paesana. Non una radio improvvisata on line, ma un vero e proprio canale radiofonico che trasmetta in FM in tutta Italia. Al momento è solamente un progetto, fattibile, ma pur sempre un progetto, pertanto invitiamo da subito anche Rossano a partecipare a questa nostra idea. Quello che state per leggere è un dialogo che davvero riuscirà a ricollocarvi alla fine degli anni '70, portandovi fisicamente nelle problematiche e nella spettacolarità di quel tempo. Grazie Rossano!
Ciao Rossano, voglio proporti questa intervista per approfondire la storia di Radio Margherita, da un punto di vista storico paesano, la trovo indispensabile. Chi furono gli altri tuoi amici che diedero il via a questo bellissimo progetto?
Non credo di ricordarli tutti comunque mi sembra: Michele Torre, Mario Casotti, Gino Canini, Silvano Casali, Alessandro Berti, Roberto Monelli, ed io. Di questi sono sicuro poi mi sembra di ricordare Alessio Paladini, Antonio Canini. In seguito se ne aggiunsero altri ma l'idea nacque da questi.
Da cosa nacque l'idea di creare una radio gorfiglianese?
Come saprai certamente era un periodo molto fertile per i giovani, che cercavano di affermare le loro idee e un nuovo modo di pensare e di agire, e Gorfigliano in quegli anni era un po' il paese all'avanguardia in tutti i sensi, in più c'era tantissima gioventù che si ritrovava tutti i giorni assieme, condividendo la vita di tutti i giorni. A tal proposito esisteva in quegli anni un centro di lettura presso la ex scuola elementare che era diventato un punto di aggregazione fantastico, purtroppo durò poco. Già da lì iniziammo ad ascoltare musica, credo che il germoglio di Radio Margherita Gorfigliano 1 sia spuntato proprio da quel momento. Quindi, sintetizzando, credo che tutto nascesse dalla motivazione di diffondere la musica che a noi piaceva.
Perché il nome Radio Margherita?
Il nome non fu imposto dal Dott. Pancetti, lui chiese soltanto che vi fosse nel nome un riferimento alla sua famiglia, trovammo bello, giusto, e carino, quindi chiamarla "Margherita" e credo che ci azzeccammo in pieno.
Ci puoi dire esattamente come andò l'incontro con il Dottor Pancetti?
Il nostro portavoce fu Giuseppe Casotti, che si era avvicinato a noi appena venne a conoscenza delle nostre intenzioni, ci fu di grande aiuto perche era un po' più grande di noi e intravide in anticipo quello che poteva accadere. L'incontro fu amichevole, il sig. Pancetti fu molto disponibile (era molto attaccato a Gorfigliano non so se sai che finanziò anche i primi fuochi d'artificio in occasione della "Madonnina" che furono fatti a Baselica.) quindi ci concesse l'uso del locale e ci finanziò credo con un milione di lire. Su questo Giuseppe sarà certamente più preciso.
Quale ruolo avevano Giuseppe Casotti e Piero Pancetti all'interno della radio?
Giuseppe era un po' il nostro "padre spirituale" del resto in quegli anni molto politicizzati trovammo in lui un naturale punto di riferimento, erano gli anni della contestazione giovanile e praticamente tutti appartenevamo. consapevoli o no alla stessa area politica .Di Piero Pancetti personalmente non ho ricordi credo per un mio vuoto di memoria.
Come riusciste a scoprire il campo di ricezione della vostra radio?
Eravamo tutti abbastanza digiuni di nozioni di elettronica trasmissioni radio ecc.. tranne Michele Torre e Mario Casotti, quindi fu un'avventura, come ti ho accennato, montammo un traliccio dietro la sede della radio e vi collegammo l'antenna, non ricordo la data ma so di sicuro che c'era la neve, una volta collegato la nuova antenna partimmo alla scoperta del nuovo campo di ricezione, ( con la prima antenna messa in funzione arrivavamo a stento a coprire tutto il paese) ho un ricordo preciso di quel giorno: Roberto Monelli (ciocco ) ed io (rosello) partimmo con la sua primavera 125 e una radiolina portatile e scoprimmo che arrivavamo con il segnale fino a Sillano. Eravamo così entusiasti che non sentivamo il freddo e non vedevamo neanche i rischi che correvamo andando in giro in vespa con la neve alta da parte alla strada.
Conducevi una trasmissione all'interno della radio?
Avevamo una trasmissione che conducevamo in due: Mario Casotti e io, non sono sicuro di come si chiamasse ma ricordo il nome della sigla:Soul City..
Posso immaginare che il palinsesto spaziasse in qualsiasi direzione, quali argomenti affrontavate?
Tieni presente che eravamo tutti molto giovani, solo 2/3 superavano i 18 anni quindi tutto era lasciato all'improvvisazione, trasmettevamo alcune ore il giorno nel pomeriggio e poi passavamo musiche che avevamo precedentemente registrato sul famoso REVOX, cercavamo di far conoscere le nostre idee attraverso la musica, e con pochi commenti da parte nostra, puoi immaginare dei ragazzotti gorfiglianesi degli anni settanta. Era già abbastanza rivoluzionario passare musica rock pop e di protesta accompagnandola con delle presentazioni che a volte ci (mi) sono costate delle convocazioni in caserma, ma su questo stenderei un velo pietoso.
Ricordi un fatto simpatico di quegli anni?
Ce ne sono molti: la gente era molto dalla nostra parte e ci aiutava in tutti i modi, ci portavano in primis dischi di tutti i generi, in poco tempo avevamo una discoteca da far invidia, poi spessissimo ci arrivavano offerte per sostenerci di tutti i tipi dal fiasco di vino alle mille lire, un ricordo a me molto caro è quello di una spedizione alla ricerca di funghi (eravamo ancora in autunno) allo scopo di vendere quanto trovato per acquistare le attrezzature che ci mancavano.
Per quanto tempo ha continuato a trasmettere Radio Margherita?
Non molto purtroppo, su questo non so essere preciso, ma credo meno di due anni.
Quale fu il motivo che la portò alla definitiva chiusura?
Paradossalmente credo che fu l'eccesso di libertà, mi spiego meglio: quando iniziammo a trasmettere tutti si avvicinarono alla radio, in pratica era sempre aperta, e mancando un coordinamento sulle attività iniziarono i primi problemi, non tutti sapevano "adoperare" le attrezzature, non tutti avevano lo stesso rispetto. Quindi dopo un po', e mi duole dirlo, la radio fece la fine di tutte le iniziative nate a Gorfigliano abbandonate a se stesse, cito soltanto: Gruppo Sportivo, Compagnia del Maggio,Banda mausicale ecc.. Questo fa male dirlo e pensarlo ma purtroppo è andata così.
Che cosa ti ha lasciato questa favolosa esperienza?
Innanzitutto un ricordo del quale sono fiero, orgoglioso, felice, di esserci stato e lo rifarei subito per me e per Gorfigliano.
Anni davvero fantastici quelli, sia da un punto di vista sociale del Paese Italia, sia da un punto di vista del paese Gorfigliano. Ritornerà secondo te il nostro Gorfigliano a brillare come a quel tempo?
Hai pienamente ragione, anni meravigliosi e indimenticabili per tutti quelli che li hanno vissuti sopratutto per Gorfigliano. Non voglio diventare retorico ne' nostalgico ma in quegli anni stare in paese, anche per me che sono della "Piana", era veramente stare in una famiglia, e guarda che essere della Piana voleva dire non essere proprio di Gorfigliano, i Gorfiglianesi però al di là delle apparenze accoglievano tutti e non solo i Pianaioli. Parlando seriamente adesso non credo che sia possibile tornare a quegli anni e i motivi sono molto seri, Gorfilgiano, come del resto tutti i paesi d'Italia, era costituito da una società che condivideva praticamente tutto a iniziare dal lavoro, quindi le lotte per migliorarlo, gli infortuni e tutte le conseguenze, gli anni duri di quelli che dovevano partire per trovarsi un lavoro, mio padre uno di questi, che comunque tornavano sempre o quasi, e poi gli hobbi le passioni ludiche e tutto il resto, faceva parte di un bagaglio collettivo che faceva sì che i Gorfiglianesi si riconoscessero uno nell'altro, e questo non è ripetibile se non trovandoci nelle stesse condizioni di vita quotidiana, che non era sempre fatta di rose e fiori.
Ti ringrazio per questa intervista e ti invito a porre un saluto a tutti i tuoi paesani.
Spero di non essermi dilungato nel caso me ne scuso, il saluto e l'augurio che vorrei fare a noi Gorfiglianesi è questo: ricordiamoci dei nostri padri nonni e bisnonni che hanno lottato senza paura per migliorare la propria vita a testa alta e senza condizionamenti con lo sguardo e la mente aperti a tutto e senza pregiudizi nei confronti di nessuno, se riusciremo a recuperare il loro modo di pensare recupereremo tutto il tempo perso in questi ultimi 30 anni che ci hanno portato indietro sopratutto nella mente, ci siamo chiusi, non siamo più un PAESE siamo un sobborgo non so di quale brutta città. . Mi spiace chiudere con questa considerazione che può sembrare amara ma che invece vuol esser di buon auspicio per noi e per GORFIGLIANO! Ciaooo e grazie dell'opportunità. I son d Curfujan con la C
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