La scuola è un diritto, in Garfagnana un esempio importante e significativo

Dalle classi ad internet, ecco la scuola al tempo del Coronavirus, dove gli alunni si collegano con i professori attraverso un telefono, un computer o un tablet; ottima idea affermerà qualcuno di voi e potremmo affermarlo anche noi se non osservassimo la situazione a 360 gradi.
No, non è per niente una buona idea, lo sarebbe se
la scuola pubblica vestisse realmente i panni di una figura statale che vede e provvede al diritto allo studio di tutti, ma così non è.
Questo sistema, adottato in periodo d'emergenza, non garantisce in alcuna maniera il diritto sopracitato e sempre con questo sistema si dà per scontato che ogni famiglia sia in possesso di strumenti tecnologici e collegamento a internet.
No, non è scontato. Chissà quante famiglie sono sprovvistE di queste disposizioni e chissà quante di queste siano sulla "soglia della fame".
Uno stato democratico, con una Costituzione (condivisibile o meno) chiara e limpida come quella italiana dovrebbe mettere in condizione ogni studente al diritto allo studio, fornendo lui stesso gli elementi necessari affinché il ragazzo/a possa svolgere questa attività.
Internet gratis e strumenti tecnologici alle famiglie in difficoltà, questa è la soluzione per poter affrontare gli studi anche in periodo di emergenza.

Per sopperire a questa "differenza sociale", il comune di Castelnuovo ha avviato un'operazione di solidarietà davvero importante e significativa:

"Vogliamo che tutti gli studenti del nostro Istituto Comprensivo abbiano la possibilità di accedere alla didattica on line.
Molte famiglie non hanno un computer.
Aziende e privati ne hanno inutilizzati in qualche angolo della ditta o della casa.
Ebbene, con l’aiuto dell’associazione HackingLabs di Capannori, l’Amministrazione Comunale ritirerà i computer inutilizzati, le rimetterà a nuovo per poi distribuirli, con l’aiuto dell’Istituto Comprensivo, agli studenti che ne hanno bisogno.
Invitiamo per questo Aziende e privati che volessero donare computer usati (ovviamente vanno bene anche nuovi) a contattare il numero 0583 641368.
Perché nessuno deve rimanere indietro !"

LA SCUOLA E' DI TUTTI, ANCHE DI CHI NON HA POSSIBILITA' ECONOMICHE ADEGUATE

Alessandro Ferri

3 commenti:

  1. <3 <3 <3 Mi sembra una buona iniziativa. Spero che possiate trovare tantissimi P.C. :) <3 <3 <3

    RispondiElimina
  2. L'articolo evidenzia giustamente un diritto d'equità quanto mai stringente nel periodo che stiamo affrontando. Credo tuttavia sia giusto osservare, per chiarezza d'informazione, che l'Istituto Comprensivo di Piazza al Serchio, di cui i plessi del Comune di Minucciano fanno parte, da anni utilizza i mezzi informatici per la didattica e i ragazzi delle medie sono tutti dotati di tablet o computer; chi attraverso dei mezzi propri se già a disposizione chi attraverso un comodato d'uso di strumenti informatici dell'Istituto dati ai ragazzi al modico prezzo di Euro 30,00 all'anno. Mentre i ragazzi delle Elementari sia di Gorfigliano che di Pieve San Lorenzo sono dotati di alcuni strumenti informatici (tablet e/o computer) dati in disposizione ai plessi e utilizzati con la guida delle Insegnanti. A questo si aggiunge l'importante iniziativa di questi giorni del Comune di Minucciano a sostegno della didattica e delle famiglie che ha acquistato 64 tablet per i bambini frequentati le scuole primarie del Comune.

    RispondiElimina
  3. Già quelle 30 euro non rientrano nel concetto di diritto. Comunque sia,l il mio era un discorso generale e non aveva niente a che vedere con il comune di Minucciano.
    Ok, mettiamo a disposizione i mezzi tecnologici gratis, ah, no, perchè poi ci vogliono 30 euro, ma se le famiglie non possono pagare un abbonamento a internet?
    Un Paese che non riesce a dare il diritto alla sanità e allo studio è un Paese socialmente dittatoriale e questo si riperquote inevitabilmente nei piccoli comuni.
    P.S. Ho risposto perché la tematica è troppo importante, la prossima volta però identificati, non mi piace parlare con chi non ha il coraggio di metterci la faccia.

    RispondiElimina