Il vecchio Mulin del Gera

Alcuni giorni fa, mi sono recato al cimitero per "sistemare" due composizioni di fiori alla lapide di mio nonno Gilade; compito che solitamente spetta a me, in quanto mia mamma da un po' di tempo non riesce a salire sulla scala per effettuare questa operazione. Il cimitero era stracolmo di gente, del resto in occasione di Ognissanti è così da sempre; è stato proprio qui che ho avuto la fortuna di incontrare Giuliano, Giuliano Orsi, il gorfiglianese che ci delizia spesso con foto storiche sul nostro paese; lo definirei un archivio vivente con reperti dal valore inestimabile. Dialogando, gli ho detto apertamente se gli andava di scrivere qualche storia da pubblicare sul nostro giornale, immediatamente si è reso disponibile inviandomi qualche scritto; la mia richiesta è stata frutto di alcuni racconti che Giuliano aveva scritto su Facebook, il social network più famoso del mondo.


Andando via dal Paese di Gorfigliano in fondo alla Montata tra la Pesciola  e la Rimissa, sotto la casa del Lisè, si trovano oramai i ruderi di un vecchio Mulino.
Me lo ricordo bene agli inizi degli anni ’50 quando era in piena attività.
La prima volta ci entrai con il mio babbo e rimasi stupito dai marchingegni che c’erano dentro, macchinari di tutti i tipi  per la falegnameria mossi dai getti d’acqua che calava dalla levata che partiva  addirittura da sotto l’ Albergo dei Pancetti.
Tra  le macchine si aggirava il Domè dei Geppi ( detto il Zoppo) con competenza ed esperienza e dato che eravamo andati per prelevare delle tavole, prese un tronco lo mise su un banco dove c’era una sega e tirò una leva  che deviò la caduta del flusso d’acqua e la sega a nastro si avviò come fosse stata alimentata da un motore elettrico.
Ero incantato dal posto e ci tornai più volte e lo stupore non finiva mai perché i macchinari erano stati praticamente inventati dal Domè e dal Gera.
Tra l’altro feci amicizia con il Michele e il Romano del Gera, che a quel tempo erano giovanottelli, e la domenica con un secchio , latte, uova  e zucchero mi recavo al Mulino e il Romano mi faceva il gelato, infatti tra le invenzioni del Domè c’era anche il sistema per fare il gelato e tutto con la sola energia sprigionata dall’acqua della levata.

GIULIANO ORSI

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