In ricordo del Dott. Jacopo Pancetti (di Edoardo Paladini "del Farinello")

In questa nuova sezione pubblichiamo gli articoli apparsi sul giornalino comunale L' Agorà, riguardanti Gorfigliano; questo per poterli mettere a conoscenza di chi, purtroppo, è stato costretto ad abbandonare Gorfigliano per svariati motivi.


Gorfigliano si appresta a celebrare il Centenario della nascita del Cav. Dottor Jacopo Pancetti.
Un personaggio che ha lasciato una sua impronta particolare, sia in campo sociale che culturale, a beneficio del paese stesso.
Per raccontare la vita è necessario tornare indietro nel tempo, fino alla seconda metà del Sec. XIX, quando la Garfagnana era da alcuni decenni entrata a far parte del nuovo Regno d'Italia. All'epoca la gente viveva quasi esclusivamente di agricoltura, di pastorizia e di castagne. Una economia plurisecolare, vitale, ma piuttosto povera, poco redditizia e priva di sbocchi nei settori commerciali ed industriali che si stavano sviluppando. Per far fronte a questa precaria situazione iniziò una consistente migrazione all'Estero, sopratutto verso le "Americhe".
Racconta lo scrittore Gian Mirola, che i garfagnini partivano a frotte da tutti i paesi, salpando da Genova coi piroscafi e le navi, lasciandosi alle spalle affetti, terre, case e paesani, e se ne andavano verso l'ignoto con la speranza nel cuore. Da Gorfigliano partirono anche i Pancetti verso l'Argentina, mentre da Camporgiano partirono i Colombini verso l'Uruguay, destinati entrambi ad essere gli avi paterni e materni del Dottor Jacopo. Là ebbero i loro figlioli e due di questi, Giovanni Pancetti e margherita Colombini, si conobbero e si sposarono, coronando poi il loro matrimonio con la nascita del loro figlio, a cui diedero il nome del nonno paterno, Jacopo. Era il 9 dicembre del 1914. Luogo di nascita Montevideo.
Successivamente i Pancetti, giunti nuovamente a Gorfigliano, danno inizio ad una attività commerciale frenetica in tutti i settori, e nel giro di alcuni decenni riescono a costruire un vero e proprio impero che li vede primeggiare nell'intera Garfagnana. Giovanni e Margherita hanno progetti ambiziosi anche per il loro figlio Jacopo. Lo fanno studiare nei migliori collegi toscani e raggiungono il loro scopo quando Jacopo si laurea Dottore in Medicina e Chirurgia presso l'Università di Siena nel 1943. A Gorfigliano i festeggiamenti per il traguardo raggiunto sono solenni, ma, purtroppo c'è in corso la Seconda Guerra Mondiale, e dalla Russia arrivano notizie dolorose e tragiche. Il novello Dottore, comunque, non dorme sugli allori, si butta nel lavoro di medico, e nel 1946 dà il via con altri azionisti alla Casa di Cura Ulivella a Firenze. Questa struttura sanitaria acquisterà valore ed importanza, e segnerà il resto della vita del Dottor Jacopo. Ne diverrà infatti dirigente e Direttore Sanitario fino ai suoi ultimi giorni. Egli a Firenze diventa una figura di primo piano, ma è a Gorfigliano il suo vero nido, e la sua famiglia è per lui un costante punto di riferimento. Nell'ultima tappa della sua vita, il Dottore, già molto sensibile di animo, ricco di valori interiori, si rende protagonista di alcuni gesti molto significativi che ne palesano la bontà di cuore e l'attaccamento ai suoi cari e alla sua gente paesana. Chiama a Firenze molti giovani di Gorfigliano offrendo loro la possibilità di lavoro e di professione; dona al Comune di Minucciano alcuni locali del suo ex Albergo; lascia al paese l'importante affresco del Cristo Crocefisso che il famoso pittore Pietro Annigoni realizza presso la Cappella di Famiglia Pancetti nel camposanto di Gorfigliano. Quest'ultimo fatto è da considerarsi come il suo più prezioso lascito testamentario. L'affresco, infatti, è un autentico capolavoro, l'unico che porti la firma del grande Maestro in tutta la Garfagnana e l'intera Provincia di Lucca. Un valore artistico da conservare a far conoscere. Un impegno importante per il Comune di Minucciano che lo custodisce.

Edoardo Paladini "del Farinello"

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