La stagione nataleccistica 2014 è entrata nel vivo, lo si può notare con quanto orgoglio e soddisfazione gli appartenenti ai vari rioni pubblichino sui social network filmati e fotografie che li ritraggono come eroi arrampicati su per i boschi ad accaparrarsi materiale per costruire la loro opera. Ad oggi sono tre i rioni che con certezza parteciperanno alla nuova stagione: culiceti, bagnaioli e f'naleisi. A più di 20 giorni dallo spettacolare evento non giungono notizie dal versante Novelli. Uno dei rioni che mi sta più a cuore, vuoi perché Amilcare Pilli è un mio grandissimo amico, così come Mirco, Riccardo e Mario, per non parlare poi di Ivano Canini, oppure di Augusto Paladini (quest'ultimo un bravissimo ragazzo, ma in termini di conoscenza calcistica è da considerarsi un "testone". E poi perché ogni volta che ci incontriamo dovrebbe chiamarmi "Ignazio" alimentando in me un'ira incontrollabile? Naturalmente tutto ciò è scritto con ironia, Augusto è un grandissimo amico con cui ho potuto trascorrere momenti felici della mia gioventù). Il mio auspicio è che il rione dei Novelli possa realizzare la propria opera; è un punto saldo di questa tradizione! Quale è il gorfiglianese che in periodo pre-natalizio, transitando nei pressi del cimitero, non "butta" lo sguardo per osservare i progressi di quel rione?
Non sono a conoscenza della situazione nel versante "vruchese", - per chi non conosce la zona, mi riferisco ai ragazzi di Verrucolette, una frazione di Gorfigliano- ma siamo certi che a Gramolazzo e a Agliano la costruzione dei Natalecci procede con un ritmo incalzante.
Vi domanderete: "Ma come, i Natalecci non sono una tradizione di Gorfigliano? E allora perché ci parli di Verrucolette, Agliano e Gramolazzo?"
Sì, la tradizione è gorfiglianese, nonostante un debole tentativo da parte dei "gramolazzini" di accaparrarsi il merito della nascita di questo evento millenario, ma è anche vero per onor di cronaca che il Nataleccio, seppur in proporzioni, tecnica, spettacolarità, carisma, competizione, sudore, in misura minore viene realizzato anche nei paesi sopra citati.
Davvero simpatico come noi gorfiglianesi definiamo i Natalecci costruiti nei paesi circostanti, proprio per palesare l'enorme differenza che ci contraddistingue dalle opere dei natalecciai "rivali"; un simpatico modo di estremo campanilismo: quello di Verrucolette lo chiamiamo "Vrucaleccio", tra l'altro questo storico "rione" è famoso per il suo canto inneggiante al Nataleccio, non "Eh! Eh! Eh l' Nataleeeeiiicciiiiooooooo", ma "Evviva il Falò!" Lascio a voi pensare gli sfottò che si possano creare solamente sul semplice modo di inneggiare alla propria opera. Il Nataleccio di Gramolazzo viene definito "Gramolazzeccio", così come quello di Agliano "Aglianeccio".
Con tutto ciò non voglio assolutamente creare polemiche, tutt'altro, sono ammirevoli i ragazzi che riescono a dar vita alle proprie opere fuori dai confini gorfiglianesi, dove questa tradizione, per forza di cose, è vissuta in maniera diversa, lontano dalle diatribe rionali, lontano da un "marchio" che in ogni gorfiglianese viene impresso alla propria nascita.
VIVA I NATALECCI! VIVA GORFIGLIANO!!!
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