C'era una volta il Centro Culturale

A questo punto è palese, Gorfigliano si avvia in un percorso culturale senza precedenti; basti pensare al duro lavoro che stanno affrontando i ragazzi del Museo "Olinto Camelli"; le numerose iniziative portate avanti dalla giunta comunale nella sala "Pietro Ferri"; la compagnia teatrale che riesce a deliziarci con fantastici appuntamenti; la compagnia del Maggio; la Banda Musicale, aspetti fondamentali per la sopravvivenza di un importante realtà quale la nostra. Quello che mi chiedo da molti anni, è però, come sia possibile che nella nostra comunità non sia presente un centro culturale. Non riesco davvero a darmi una spiegazione a questo quesito che mi pongo costantemente. No, non è possibile che in un paese di poeti -ne abbiamo avuto prova proprio su questo Blog di quanto i gorfiglianesi amino scrivere poesie, racconti; amino leggere, studiare- non esista un'associazione culturale. Riesco ancor meno a capacitarmene se mi volto indietro e riesco a vedere che una tale struttura era presente alcuni decenni fa, e come succede spesso nel nostro paese, vuoi per un motivo, vuoi per un altro, questa associazione non esiste più. 

Si chiamava "Sodalizio Culturale Acquabianca"; il segretario era Edoardo Paladini; in una loro presentazione dichiaravano:
"[...] Sostanzialmente cerchiamo di stimolare e sensibilizzare in maniera concreta un maggior interesse verso i valori profondi della vita, della cultura, dell'ambiente; promuovendo l'uomo e tutto ciò che porta con sé, nel suo cuore e nella sua anima: il suo amore, il suo canto di speranza, la sua sofferenza e tutto ciò che fa parte della sua esistenza, della sua storia, della sua tradizione, del suo folklore.
Fin dalla sua fondazione, il S.C.A. ha cercato e cerca di porre una particolare attenzione a tutto ciò che fa parte del patrimonio culturale della Garfagnana in genere, e del Comune di Minucciano in specie; facendosi carico di valide iniziative di carattere, storico, poetico, fotografico, ecc. che servano ad una riscoperta sempre attuale dei valori dei nostri "Vecchi", e a progettare nuove forme di cultura per lo sviluppo e per crescita sociale della nostra Valle e del nostro Comune. Iniziative che siano espressione di una mentalità moderna e consona ai tempi, tese alla valorizzazione del nostro ambiente e paesaggio. 
La cultura, infatti, deve essere l'espressione viva dello spirito dell'uomo: il termometro che ne segnala lo sviluppo e la maturità..."  

No, questa volta non si può addossare la colpa ai giovani, i giovani gorfiglianesi partecipano attivamente a qualsiasi attività che possa in qualche maniera contribuire allo sviluppo gorfiglianese. I giovani si impegnano nel Vespa Club, nella banda musicale, nella compagnia teatrale, nel Trail delle Apuane, in iniziative di solidarietà come è stato nel caso della "Smondinata" di qualche settimana fa. No, la colpa ce la dobbiamo assumere noi, generazione statica, generazione senza alcun tipo di interesse che ha contribuito indubbiamente al tracollo paesano. Naturalmente mi sto riferendo alla mia generazione, quella nata nel primo quinquennio degli anni '70. Sì, proprio quella generazione, dove escludendo sporadici casi, è riuscita, per mezzo di un totale menefreghismo, ad infliggere un colpo quasi mortale al nostro Gorfigliano. Si badi bene, io mi ritengo tra i maggiori responsabili di questo tracollo, non voglio assolutamente tirarmene fuori. Il mio auspicio è che si riesca a resuscitare quello che era il S.C.A., coinvolgendo chi riuscì a dargli vita, imparando da chi indubbiamente ha acquisito negli anni esperienza, cultura, carisma...    
  





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