Un fatto inaudito è successo in quel di Gorfigliano, alcuni piccioni si prendono una rivincita tornando in vita e rifacendosi contro i protagonisti di una discussione sul gruppo Facebook di Tu sè d' Gurfigh'jan se... dove veniva svelata la loro uccisione per poi essere trangugiati. E' successo nel pomeriggio di quest'oggi: i pennuti venuti a conoscenza delle innumerevoli risate alle loro spalle hanno inspiegabilmente ripreso a volare materializzandosi dal nulla. Protagonisti di questa vicenda sono stati i paesani Gino Canini, anche se non si ha una certezza del suo coinvolgimento nell'abbuffata di alcuni decenni fa a casa di Nello Cortesi, Roberto Monelli, in quanto incuriosito dal fatto, si è dimostrato troppo capzioso, e naturalmente lo stesso Nello Cortesi, unico colpevole certo dell'uccisione dei piccioni del povero Bino. Presi da un'evitabile sentimento di rivincita, i volatili hanno dato vita ad una vera e propria caccia all'uomo, dapprima riuscendo a scovare Roberto a bordo della sua ruspa mentre stava caricando con estrema attenzione un blocco di marmo molto pregiato, su di un camion. All'ordine del loro capo (il capo stormo), i piccioni si sono catapultati dentro l'abitacolo del ruspista dando vita a spiumate argentee e numerosi colpi di ala sulla faccia del malcapitato che gli hanno fatto perdere l'orientamento. Privo di controllo il mezzo gommato ha cominciato a roteare all'impazzata nel bel mezzo del piazzale della cava per poi fermarsi all'improvviso sul bordo del ravaneto facendo cadere il pregiato marmo che ha iniziato a rotolare sbriciolandosi in un milione di pezzi. Appagati da questa loro prima rivincita, i pennuti si sono indirizzati a Gallicano, presso l'attuale dimora di Nello Cortesi. Approfittando della momentanea assenza del gorfiglianese, che aveva lasciato incustodita per pochi minuti la sua amatissima moto, al grido di " Attacchiamolaaaaa!" i volatili si sono accaniti dapprima sulle gomme, riuscendo a bucarle entrambe, poi sul serbatoio dove, a suon di beccate, lo hanno ridotto come un colabrodo. Non appagati, i piccioni hanno atteso il ritorno di Nello. Incapace di spiegarsi che cosa fosse successo alla propria moto, il motociclista, piangendo a squarciagola, intonando una litania al suon di: "Che cosa ti hanno fatto piccola miaaa!" i volatili reincarnati hanno iniziato a tubare, prendendosi gioco della vittima. Alzatisi in volo in cerca del terzo uomo, i pennuti sono riusciti a rintracciare Gino, a bordo del proprio pullman nel Sud della Bosnia ed Erzegovina. L'autista, mentre stava conducendo una gita di anziani signori alla scoperta della bellezza della zona, quando dalla radio uscivano le note del Dadaumpa delle sorelle Kessler, e dove i vecchietti tutti eccitati battevano il ritmo sui poggiatesta di fronte e sculettavano nel proprio sedile, sempre al comando di attacco del proprio capo stormo, i piccioni in piena sincronia, hanno dato il via a una defecazione collettiva che è riuscita ad investire per la sua completa interezza il parabrezza dell'autobus che non permetteva a Gino di vedere la strada. L'autista gorfiglianese, preso dal panico, tentando una manovra di emergenza, indirizza il pullman in un campo alla destra del manto stradale fermandosi contro un covo di fieno, riuscendo così a salvare la vita dei vecchietti. Compiuta la loro rivincita i piccioni si sono alzati in volo allontanandosi cantando.... Dadaumpa! Dadaumpa!
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