Andrea Gemma gioca in contropiede e intervista il Popi!



A suon di leggere le tue splendide interviste, che riescono a svelare le parti nascoste dei personaggi storici, sportivi, mi è venuto il desiderio di cimentarmi in un'intervista dove ad essere messo sotto la lente d'ingrandimento sei tu. Dal mio punto di vista sei un personaggio di spessore oltre che un caro amico. 


Ti ho conosciuto muratore appena ventenne, grande barista, ultras interista, rocciatore, e adesso scrittore.

Sì, queste sono le mansioni e i mestieri che ho svolto nell'arco della mia vita, mestieri che mi hanno sempre reso orgoglioso e sono riusciti a togliermi delle grandi soddisfazioni. Sono fiero di essere un proletario. Per quanto riguarda la mia passione di Ultras, sono stati anni fantastici, trascorsi in giro per l'Italia a seguire la mia squadra del cuore. Viaggi affrontati assieme ai miei più grandi amici: Vasco, Ivano, Michele. Una passione che sono riuscito a limare con il tempo, adesso preferisco il calcio giovanile e quello popolare, la mia squadra del cuore è il Centro storico Lebowski, oltre naturalmente al Gorfigliano. Scrittore! Una definizione un po' avventurosa, sono un dilettante della scrittura, dove però, sopratutto con l'ultimo piccolo romanzo, sono riuscito, e continuo a togliermi inaspettate soddisfazioni. Un "Romanzo Proletario" presente in qualsiasi salone Internazionale, e dove le recensioni di grandi autori e esperti del settore riescono a dare giudizi molto positivi. Ne approfitto: "compratelo, non ve ne pentirete!"



Le tue radici, sempre e solo in funzione di Gorfigliano. Tu potessi esprimere un desiderio per il futuro di questo paese, al momento in pieno declino, quale sarebbe?

Auspicherei in un futuro che riesca a riportarci nel passato. Naturalmente, per chi è riuscito a vivere la Gorfigliano degli anni '80, il desiderio sarebbe poter avere una bacchetta magica e riposizionarlo in quel momento temporale. Anni fantastici. Occupazione ai massimi livelli, popolarità paesana in picco verticale verso l'alto, campanilismo rionale da "Ragazzi della Via Pal", gente, gente dappertutto. 



Sei stato il più grande barista di Gorfigliano, hai visto passare tanti giovani, erano gli anni '90. Nei Bar si parlava di lavoro, politica, sport. Oggi come vedi la nuova generazione e perché non ha sensibilità verso questi temi?

Il più grande barista, non esageriamo, forse perché non ricordi i tempi del Maggini e del Giàn. Quella che posso darti è la stessa risposta che diedi in un'intervista che mi fece Simone Pierotti per la Gazzetta del Serchio un anno fa. I giovani di oggi sono cresciuti in un mondo di plastica, artificiale, dove la facile scalata al successo sembra essere a portata di mano di tutti. La situazione che mi preoccupa è quando giungerà il momento per i nostri figli del duro incontro con la realtà. Una triste realtà. 



Sei sempre stato una colonna di Rifondazione Comunista a Gorfilgiano, quali furono le ragioni che ti portarono verso il Partito Comunista dei Lavoratori?

Rifondazione per me era tutto, mi riconoscevo appieno con quel progetto dopo la Bolognina. Sono stati anni fantastici, dove la politica proletaria era al centro del nostro programma, finché i militanti del partito furono traditi con alleanze calate dall'alto che tutto avevano a che vedere all'infuori che con un percorso comunista. Rifondazione intraprese, e continua ad avere, un'alleanza incontrastata con la politica borghese, sì ,anche nel nostro comune. Io sono comunista, pertanto non avevo più motivo di militare in quel partito. 



Il Partito Comunista dei Lavoratori sta riscuotendo sempre più adesioni sul territorio, qual'è la risposta dei giovani verso questo partito scomodo?

Partiamo dal punto centrale di questa domanda: Partito scomodo. E' vero, il PCL è un partito scomodo perché si schiera sia socialmente, sia politicamente contro qualsiasi potere borghese, capitalista, imperialista. Scomodo perché chiediamo, e lavoriamo incessantemente per la costruzione di un partito che conduca la classe sociale più penalizzata da questo assurdo sistema al pieno potere. Un partito che non ha mai fatto accordi con nessuno, l'unico accordo che potrà trovare sarà l'unione proletaria in una rivendicazione rivoluzionaria Internazionale per la conquista del potere dei Lavoratori. I giovani: tantissimi giovani aderiscono al nostro partito, e questo è sintomo di orgoglio per un partito rivoluzionario nato da pochi anni. Nella nostra Garfagnana posso dirti che non mi aspettavo una partecipazione giovanile così numerosa, siamo addirittura riusciti a dar vita al Collettivo Studentesco Rivoluzionario, dove gli studenti potranno formarsi politicamente uscendo finalmente dai canoni politici borghesi, dove viene adottata una revisione storica senza controllo, e un'epurazione spaventosa.



Nella tua prima opera metti in evidenza il ruolo che la famiglia ha avuto per te. Sei circondato da due grandi donne: mamma Elda e Morena.

Premetto, altre due grandi donne fanno parte della mia vita, la mia principessa Gaia e mia sorella Agnese. La mamma è naturalmente il mio più grande amore, ha avuto un ruolo fondamentale nella mia vita, è stata come un grande libro dove leggere, studiare, e apprendere le cose buone della vita. Per quanto riguarda Morena, posso solamente dirti che ha avuto una grande costanza, pazienza, e forza indiscutibile per affrontare una vita assieme a me.



Sia io che te abbiamo fatto qualche errore nella vita, ma oggi siamo sicuramente cambiati e crediamo di essere d'esempio per i nostri figli, cosa vorresti che avessero di te e cosa non vorresti?

E chissà quanti altri sbagli farò. L'importante, dal mio punto di vista, è rendersi conto dei propri errori e cercare di risolverli prima che sia troppo tardi. Fortunatamente sono riuscito ad uscire da un periodo davvero brutto della mia vita. Una parentesi che mi è servita indubbiamente per accrescere esperienza personale e un bagaglio che sarà indiscutibilmente utile nel proseguo della mia storia. Se sono d'esempio per i miei figli riusciranno solamente loro a dirmelo un domani. Io ci metto tutto me stesso, speriamo e incrociamo le dita per un roseo avvenire. Che cosa devono prendere da me? Ognuno ha la propria personalità, il proprio modo di vedere le cose, il proprio modo di ragionare. Una cosa positiva però sono riusciti a prendere da suo padre, il tifo incontrastato per la Magica Inter!  



In tutte le tue interviste hai sempre chiesto chi era il proprio idolo sportivo, chiederlo a te è banale: il Fenomeno. Un aneddoto dei tuoi pellegrinaggi a S.Siro?

Ricordo una volta che partii da solo, il mio amico Vasco, rientrato tardi dalla discoteca non riuscì ad alzarsi dal letto. A Gorfigliano c'era la neve, ma io, da buon ultrà, riuscii a partire ugualmente facendo spingere la mia Bravo da Cristiano e qualcun altro che al momento non ricordo. Arrivato dopo Medesano, in direzione Milano, decisi di fermarmi in un' area di sosta per riposarmi. Al centro del piazzale stavano giocando a calcio una decina di ragazzi, a un certo punto, sorpreso, vidi questi ragazzi indirizzarsi verso di me gesticolando e pronunciando frasi in modo burbero. La mia auto era addobbata come un albero di Natale in Nerazzurro. Capii, capii da subito che quelli erano tifosi viola, e stavano cercando di massacrarmi. A quel punto, come sia riuscito a mantenere un così fermo autocontrollo non so, avviai la macchina e via a tutta velocità. Immagina se preso dalla paura mi si fosse spenta l'auto...



Tra le tue passioni c'è il calcio giovanile, i tuoi tre figli: una mezz' ala, uno stopper e un portiere. 

Il calcio giovanile è la mia passione, perché si parla di calcio vero. I miei figli hanno questa passione, e non ti dico i salti mortali che faccio per poterli seguire tutti e tre. Mattia, gioca a Gorfigliano, quest'anno farà la Juniores con la squadra paesana, sperando che possa dare un forte contributo. Tecnicamente ha capacità, riesce ad addomesticare la palla con facilità. Diego quest' anno andrà a giocare a Piazza al Serchio, è uno stopper e all'occasione Mister De Luca lo schiera anche come terzino destro. E' un pilastro in difesa, tant'è che lo chiamano The Wall, come Walter Samuel. Giorgio gioca a Castelnuovo ormai da tre anni, ha rifiutato diverse offerte per andarsi a giocare le regionali pur di restare nel progetto castelnuovese dove quest'anno l'obiettivo è quello di vincere il campionato. Un ruolo, il suo, che trova tutta la mia complicità considerando che nutro una forte passione per "l'uomo tra i pali". Per fare onore a me indossa ad ogni partita la maglietta con su scritto Zenga.
Ti ringrazio per questa intervista, giusto che abbia risposto alle tue domande a fronte delle mie interviste ai gorfiglianesi. Fiero di essere d' Gurfigh'jàn!




1 commento:

  1. Una bella, piacevole, interessantissima intervista, complimenti sinceri ad entrambi !

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